::
Cara amica non sempre le perdite vaginali sono patologiche: è normalissimo, per esempio, che molte donne abbiano una discreta perdita bianco-lattiginosa nel periodo premestruale.
La perdita di per sé, se non è abbondante e se non crea altro danno, spesso è tollerata; quando invece si associa a bruciore, prurito o dolore, o crea difficoltà nel rapporto sessuale, allora viene identificata come malattia, e così abbiamo vulviti (parte esterna dei genitali), vaginiti (parte interna) o vulvo-vaginiti (che coinvolgono entrambe le parti).
L’infezione può dipendere da agenti specifici (candida, trichomonas, herpes virus, eccetera), oppure da agenti non specifici.
Tra le cause che possono portare a questa condizione consideriamone alcune: una scorretta alimentazione che impedisce quindi l’apporto delle sostanze difensive; l’uso di antibiotici senza le adeguate precauzioni (ogni volta che si eliminano dei batteri con gli antibiotici, i miceti come la candida aumentano di numero); l’uso di saponi alcalini come quelli usuali che diminuiscono l’acidità vaginale, difesa naturale dalle infezioni; l’uso di biancheria sintetica o di collant che creano un “effetto serra” intorno al bacino e alle gambe favorendo il caldo-umido propizio alle infezioni; l’uso di indumenti troppo attillati che, favorendo gli sfregamenti, possono irritare le mucose (a questo proposito dirò che il buon senso preferisce l’uso della gonna all’utilizzo continuativo di ovuli antibiotici pur di portare i jeans); la presenza di parassiti, vermi o funghi intestinali con conseguente alterazione delle difese immunitarie.
un saluto