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Si tratta di un diabete ben compensato: infatti anche in presenza di danno cardiovascolare conclamato, è raccomandabile un target di HbA1c (emoglobina glicata) tra 7 e 8% (53-64 mmol/mol) evitando il più possibile le ipoglicemie.
Alcuni rilevanti trials condotti su individui con diabete mellito tipo 2 avanzato ed elevato rischio cardiovascolare non hanno dimostrato un beneficio clinico derivante da un controllo glicemico troppo stringente. Al contrario lo studio ACCORD ha riportato un incremento di circa il 22% della mortalità totale, principalmente per cause cardiache, nei pazienti sottoposti a trattamento intensivo.
In caso di gravi comorbidità o altri elementi di fragilità è consigliabile un target ancora meno stringente [tra 7.5 e 8.5% (58-69 mmol/mol)].