#7643
nahar1979
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    Salve, da diversi anni soffro di extrasistole sopraventricolari e sporadici attacchi di tachicardia parossistica sopraventricolare (in media, meno di 5 episodi l’anno) di breve durata e ben tollerata, che interrompo con manovra di Valsalva. Il cardiologo, dopo aver constatato che il mio cuore è sano (salvo un leggero prolasso mitralico), mi ha detto che posso svolgere qualsiasi attività sportiva, e ha lasciato a mia discrezione la possibilità di prendere piccole dosi di Seles Beta da 100mg. Normalmente ho preferito evitare di prenderlo, ma dal momento che negli ultimi mesi ho attraversato un periodo di grave stress, con conseguente impennata delle aritmie, ho deciso di assumere1/4 di pasticca al giorno, con cui mi sento molto meglio. Il problema è che ora ho “paura” di smettere il farmaco, e mi chiedevo se sia giusto farlo. Il mio dubbio più che altro è se il farmaco, a lungo andare (nell’arco di mesi o anni) possa avere effetti negativi sul fisiologico funzionamento del cuore, specie durante attività aerobiche che pratico regolarmente soprattutto nei mesi caldi (escursionismo). Devo dire che anche in questi casi, durante le escursioni o una seduta di palestra, noto dei benefici dall’uso del betabloccante: minore stanchezza, battiti più lenti e regolari, miglior recupero. E’ come se avessi una consistente “marcia in più”, ma non vorrei che si trattasse di una sorta di “illusione” di cui finisce per pagare le spese il cuore stesso o qualche altro organo. Insomma, ho l’impressione che l’uso del betabloccante abbia solo effetti positivi e mi chiedevo se in effetti sarebbe giusto smetterlo, almeno fino a quando non mi sarò del tutto ristabilito dallo stress.

    Grazie per la consulenza