Stai visualizzando 4 post - dal 1 a 4 (di 4 totali)
  • Autore
    Post
  • #4342
    luke57
    Membro
      Up
      0
      Down
      ::

      Mia mamma, 84 anni, ospite a tempo indeterminato presso un’azienda pubblica di servizi a persona non autosufficiente e con indennità di accompagnamento, tosse da alcuni giorni, senza febbre, consulto il medico di famiglia che, mi dice, andrà a visitarla. Vengo a sapere da un infermiere della struttura che ha prescritto, senza visita, aerosol (cortisonico più broncodilatatore) per alcuni giorni. Dopo tale intervento, mia mamma ha sempre la tosse con insorgenza di febbre. Chiamo il medico che mi dice che la situazione è sotto controllo perchè ha parlato con l’infermiere ed è iniziato un trattamento antibiotico (rocefin fiale), ovviamente senza alcun visita della paziente, così vengo a sapere dall’infermiere. Il quale mi dice anche che i medici di famiglia degli assistiti ospiti della casa di riposo spesso si avvalgano di loro , dico gli infermieri, per imbastire terapie e/o trattamenti. Aggiungo io, magari risparmiandosi qualche visita diretta L’infermiere si è anche colpevolizzato dicendo che doveva suggerire al medico, qualche giorno prima, la somministrazione di un antibiotico, ma la mancanza di febbre lo ha, diciamo così, orientato diversamente. Io sono basito.
      Adesso mia mamma deve terminare il rocefin (domenica prossima); dico io, che cosa devo fare (abito in una città diversa da quella della mamma) per dire al medico che la deve vedere, per rivalutare o meno la terapia? Una minaccia per eventuale esposto di omissione di atti d’ufficio?
      Scusate la mia indignazione ( sto parlando di un vostro collega) ma un vostro parere e/o consiglio nella fattispecie sarebbe molto gradito. Grazie

      #14771
      sanmag
      Amministratore del forum
        Up
        0
        Down
        ::

        Le visite domiciari in Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) o nei confronti di pazienti ospiti di case di riposo sono attivabili discrezionalmente dal medico di famiglia e sono disciplinati a parte (ed hanno compensi a parte) da accordi regionali. Se il medico di mamma ha attivato questo tipo di assistenza, dovrebbe effettuare visite periodiche programmate.
        Se comunque hai perso la fiducia nel tuo medico di famiglia (questo post ne è l’evidenza), la cosa più semplice che ti consiglio è quella di cambiare medico: è una operazione gratuita e che dura pochi minuti.
        Potrai scegliere un medico vicino alla casa di riposo e che sia disposto ad attivare l’assistenza programmata presso la casa di cura.

        Ciao

        #14772
        luke57
        Membro
          Up
          0
          Down
          ::

          grazie sanmag, non conoscevo questo aspetto dell’ADP. Credo però che, al di là della programmazione, il medico non sia esonerato a intervenire su chiamata in caso di necessità. Mi sbaglio? Grazie ancora

          #14773
          sanmag
          Amministratore del forum
            Up
            0
            Down
            ::

            Ci sono alcuni aspetti da chiarire secondo me:
            1) L’accesso al domicilio del paziente è legato alla “non trasferibilità” dello stesso paziente (quindi al paziente che non può muoversi autonomamente né può essere trasportato da altri) e da una valutazione della situazione clinica da parte del medico. Se ad esempio un paziente che è “non trasferibile”, magari per un pregresso ictus, lamenta solamente un po’ di mal di testa, non può pretendere la visita domiciliare.
            2) La possibilità di visite domiciliari viene in genere “concordata” all’atto della scelta del medico o in ogni caso di cambio di domicilio del paziente: se un paziente che abita a 50 Km dal mio studio mi viene a scegliere come medico di famiglia, chiarisco che sarò nella impossibilità di fare visite domiciliari e che forse è meglio che scelga un medico più vicino. Lo stesso dicasi se un mio vecchio paziente viene ricoverato in una casa di cura per me di difficile accesso.
            3) Il medico si assume sempre la piena responsabilità di ogni atto terapeutico diretto o consigliato telefonicamente: è difficile che un medico rischi la galera se non è più che sicuro che la sua scelta terapeutica sia corretta. A questo punto, entra in gioco quel famoso “rapporto di fiducia” tra il medico e il paziente che se viene a mancare rende assolutamente necessaria la revoca del medico da parte del paziente o la ricusazione del paziente da parte del medico.

            Tutto ciò premesso, la questione si riduce a mio avviso a questo: se hai fiducia nel medico, segui i suoi consigli siano essi scritti, verbali o telefonici; se invece non hai fiducia nel medico, scegline un altro.

            Ciao

          Stai visualizzando 4 post - dal 1 a 4 (di 4 totali)
          • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.