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    depayns
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      Egregio Dottore
      Le scrivo per il mio compagno 50 anni 1,73 x 89 kg, finito al pronto soccorso un mese fa per un attacco di diverticolite.
      Le trascrivo i referti medici eseguiti ad oggi:
      03/04 ore 00:24 esame clinico pronto soccorso: EO Addome globoso, trattabile, dolente alla palpazione superficiale e profonda dell’ipogastrio e della fossa illiaca dx. T auricolare 38,1°e rettale 38,8°. Peristalsi debolmente presente. Alvo chiuso a feci ma non a gas da ieri. Diuresi regolare. Sp02 99% FC 84 bpm’.
      Il chirurgo reperibile consiglia osservazione in astanteria, borsa del ghiaccio ed analgesici.
      Ore 02.00 Riferito miglioramento della sintomatologia
      Ore 03.00 Dimissioni
      Diagnosi: sospetta diverticolite in attesa di approfondimento diagnostico
      Terapia effettuata 2fl Rilaten in 250ml NaCI 0,9% 1 fl Perfalgan e.v. 1 fl Rocefin 2 gr e.v. 1 fl Toradol in 250 NaCI 0,9%
      Proseguimento Terapia: Visita chirurgica il giorno seguente se febbre superiore a 38,5 utile tachipirina 1000mg compresse. Augmentin per sei giorni
      REFERTO RADIOLOGICO PRONTO SOCCORSO
      Addome diretto (2P)
      Non sono presenti falde aeree sottodiaframmatiche ne significativi livelli idroaerei.
      Abbondanti residui fecali in particolare nel lume dell’emicolon destro.
      VISITA CHIRURGICA effettuata il giorno seguente
      Sospetta diverticolite Terapia Augmentin 1 compressa 2 volte al dì per 7 giorni. Buscopan 2 compresse 2 volte al dì e Selgesse 4 buste.
      Gli esami del sangue eseguiti in pronto soccorso hanno evidenziato un incremento dei globuli bianchi.

      Ha seguito la terapia prescrittagliin ospedale stando assolutamente attento alla dieta, pur non avendo avuto più forti dolori alla pancia in bagno non è più stato regolare (alternava stipsi a diarrea), trascorso quasi un mese come richiesto dal medico curante oggi siamo andati a fare la colonscopia con questo risultato:

      REFERTO COLONSCOPIA
      Indagine condotta risalendo sino al sigma distale ove in un contesto di iperemia mucosa di apprezzano alcuni diverticoli.
      Nell’ipotesi di una forma diverticolitica acuta (vedi anamnesi patologica prossima e riscontro di minimo peritonismo ai quadranti addominali inferiori) si soprassiede ad ogni ulteriore progressione dello strumento in considerazione dell’alto rischio perforativo in tali condizioni.
      Conclusione: sospetta diverticolite meritevole di controllo con TC addome con caratteri di urgenza differita e succesivamente, se confermata alla Tc, con rx clisma opaco (non prima dei due mesi dalla data di oggi 6 maggio in condizione di benessere ed asintomaticità).Da rivalutare successivamente con esami radiologici.
      Si consiglia Flagil 1 cpr 3 volte al dì x una settimana, norme igienico-dietetiche con dieta prima di scorie (esclusi frutta e verdura sino a risoluzione della sintomatologia).

      Il gastroenterolo oggi si è rifiutato di portare a termine la colonscopia per il rischio di perforazione data la situazione anzi è rimasto basito che in queste condizioni gli abbiano prescritto una colonscopia. Secondo lui quando vi è la presenza di una diverticolite acute non bisogna assolutamente indagare con colonscopia.

      Il flagil che dovrà prendere viene usato in ginecologia sul foglietto illustrativo non vengono menzionati problemi a livello intestinale, ma è un antibiotico? In che modo agisce? Va preso a stomaco pieno?
      Nella dieta che gli è stata prescritta oltre ad evitare la frutta e la verdura deve eliminare anche la passata di pomodoro (priva di buccia e semi)?
      Si sente molto gonfio e a tratti ha ancora spasmi posso dargli da bere tisane di finocchio?
      Dottore secondo lei se la TC confermerà la diverticolite ci sarà bisogno di un intervento chirurgico?
      In passato ha avuto altri attacchi di diverticolite (3) ma MAI forti come un mese fa, un dolore TERRIBILE cmq nella sua famiglia ci sono casi di diverticolite (papà e sorella).
      Grazie per il tempo che mi dedicherà e mi scusi se mi sono dilungata.
      Cordiali saluti.
      Simona

      #13131
      carter
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        Il metronidazolo (Flagyl) è un antibiotico particolarmente attivo su alcuni gruppi di batteri patogeni intestinali, rispettando però la composizione della microflora intestinale, e viene usato molto anche in ginecologia per la sua valida azione contro il Trychomonas vaginalis. Direi quindi che la terapia indicata va bene per il tuo compagno, che può mangiare tutto quello che non ha scorie (la passata di pomodoro va bene, le tisane al finocchio altrettanto).

        Se la TAC confermerà il sospetto di diverticolite, il chirurgo valuterà la necessità di intervenire in base al quadro clinico complessivo (dolori, febbre, leucocitosi, ricorrenza degli episodi.

        Ciao!

        #2626
        carter
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          #13132
          depayns
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            Gentilissimo Dottore,
            grazie infinite per la sua disponibilità è veramente gentile.
            Il mio compagno mercoledì finirà la cura con Flagyl, sta seguendo una dieta scrupolosa evitando assolutamente frutta e verdura come gli è stato prescritto.
            C’è un problema…non riesce ad evaquare ormai sono quattro giorni.
            Giovedì dopo la colonscopia era ancora tutto scombussolato dal selg-esse che ha dovuto assumere ma da allora non riesce ad andare in bagno.
            Cos’è meglio fare in questi casi? Sinceramente non so se iniziare a integrare la sua dieta con qualche verdura bollita.
            Ancora non è in forma e i dolori alla pancia ogni tanto si fanno sentire anche se in maniera blanda rispetto a quello che ha passato.
            Grazie
            Simona

            #7796
            turlupupu
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              sebbene il principio attivo metronidazolo ha effettivamente azione sugli anaerobi, le specialità medicinali flagyl o vagilen, formulazioni orali a base di metronidazolo hanno come unica indicazione il trattamento delle infezioni da tricomonas ed il loro utilizzo dovrebbe essere limitato solo ed esclusivamente al trattamento delle tricomoniasi, unica indicazione autorizzata. la prescrizione da parte di un medico del le specialità flagyl e vagilen per il trattamento della diverticolite, rientrano nell’uso definito off label di un medicinale. quindi a tal proposito il medico che prescrive queste 2 specialità per il trattamento della diverticolite, dovrebbe obbligatoriamente far firmare il consenso informato al paziente e presentare una dichiarazione di assunzione di responsabilità; il medico dovrebbe altresì informare per iscritto che :

              È prudente un controllo oncologico di tipo preventivo per linfomi o pneumopatie o mastopatie,
              http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Vagilen.asp#SP3#ixzz2QTC1X7oH
              vi sono evidenze di cancerognesi causate da metronidazolo

              deve evitarsi l’assunzione di bevande alcooliche perché possono causare gli effetti collaterali menzionati, particolarmente quelli a carico dei sistemi gastrointestinale ed urogenitale (sindrome disulfiram-simile).
              http://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Vagilen.asp#SP3#ixzz2QTCS76kc
              e tante altre belle cosette come sintomatologia neurologica

              inoltre dal punto di vista della dispensazione l’uso del medicinale non rientra più nella normativa dlvo 219/06, ma rientra nell’uso dei medicinali per indicazioni diverse da quelle autorizzate è attualmente normato dalle seguenti
              disposizioni:
              D.L. 17/02/98 n. 23, convertito nella Legge n. 94 del 08/04/98 (“Legge Di Bella”);
              Legge 648 del 23/12/96 e successive modifiche e aggiornamenti;
              Decreto 08/05/2003 “Uso terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica”;
              Legge Finanziaria n. 296 del 27/12/2006 (art. 1, comma 796 z);
              Legge Finanziaria n. 244 del 24/12/2007 (art. 82).
              far riferimento a quanto previsto dalla Legge n. 94 del 08/04/98 che norma la
              prescrizione di farmaci al di fuori delle indicazioni, vie e dosaggi previsti in scheda tecnica, per il trattamento limitato a singoli pazienti, con il seguente testo:
              ”il medico in singoli casi può, sotto la sua diretta responsabilità e previa informazione del paziente ed acquisizione del consenso dello stesso, impiegare un medicinale per un’indicazione o una via di somministrazione o una modalità di somministrazione o di utilizzazione diverse da quelle autorizzate, in assenza documentabile di alternative, purché tale impiego sia noto e conforme a lavori apparsi su pubblicazioni scientifiche accreditate in campo internazionale”.
              In questi casi il trattamento non può essere a carico del S.S.N. nel caso di paziente non ricoverato, mentre è
              a carico del S.S.N. in caso di paziente ricoverato in struttura pubblica, dal momento che la tariffa di ricovero
              è comprensiva del costo del trattamento farmacologico praticato (G.U. n. 155 del 04/07/02).:
              la richiesta
              di “uso off label per singolo paziente”
              Per presentare richiesta di autorizzazione all’uso fuori indicazione di un farmaco per uno specifico paziente
              dovranno sussistere tutti i seguenti requisiti:
              · singolarità del caso;
              · assenza di valida alternativa terapeutica;
              · disponibilità di lavori apparsi su pubblicazioni scientifiche accreditate in campo internazionale, con
              dati favorevoli di sperimentazioni cliniche di fase seconda (di tali lavori si deve allegare copia);
              · assunzione di responsabilità del medico;
              · dichiarazione di acquisizione futura del consenso informato del paziente, da conservare in cartella
              clinica (secondo quanto previsto dalla Legge);
              · dichiarazione di impossibilità di accesso al farmaco gratuitamente ai sensi del D.M. 08/05/03 “Uso
              terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica” corredata di risposta scritta
              dell’azienda farmaceutica;
              · regime di erogazione ricovero ordinario o day hospital.
              l’uso off label ricade sotto la diretta responsabilità del medico prescrittore, sia in termini
              clinici, sia in termini economici.
              Ne consegue:
              1. la necessità di uno stretto monitoraggio a livello specialistico del paziente in terapia, sia durante il
              regime di ricovero, sia durante il trattamento del paziente in continuità terapeutica Ospedale-
              Territorio. Il paziente deve essere adeguatamente informato sui rischi e benefici del trattamento,
              con acquisizione del consenso informato dallo stesso.
              2. che l’erogazione e il relativo costo per i trattamenti a carico del SSN sono sempre a carico dell’AUSL
              del medico prescrittore, a garanzia che la spesa farmaceutica pubblica corrisponda a logiche di
              razionalità terapeutica e di sostenibilità economica.

              se avete ricevuto una prescrizione di flagyl o vagilen per il trattamento della diverticolite è quanto sopra non è stato fatto, sarebbe opportuno porsi qualche domanda

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