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carter.
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08/01/2010 alle 15:30 - Views: 72 #6997::
Egregio Dottore,
sono veramente confusa, non so quale sia la strada giusta da intraprendere.
Ho seguito la terapia antibiotica prescrittami dall’urologo a novembre per una cistite da escherichia coli ( secondo l’urologo passatami dal mio compagno che ha le urine positive al coli da mesi attraverso i rapporti)
Perciò a novembre:
Nettacin200 iniezioni una volta al giorno per 5 giorni
Noroxin 2 volte al giorno per 2 settimane dopo aver fatto le iniezioni di Nettacin.
Finita la terapia dopo due settimane ho rifatto gli esami di controllo a dicembre e l’urinocoltura è risultata negativa mentre il tampone vaginale positivo ( non so se può essere rilevante ma il tampone è stato fatto una settimana la fine delle mestruazioni mentre l’urinocoltura prima), cmq ad oggi le urine sono pulite.
Le trascrivo il referto del tampone vaginale:
Esame microbiologico secreto vaginale
esame microscopico col. GRAM: Numerosi bastoncini G-
PDM rari
DODERLEIN rari
escherichia coli positiva (numerose colonie)
Avendo avuto anche in passato problemi di cistite causa escherichia coli ho sempre controllato sia le urine che il tampone vaginale che è sempre risultato negativo.
Non c’è pericolo di contaminazione attraverso i rapporti visto che ci stiamo astenendo con il mio compagno da novembre vista anche la sua situazione.
Ho sentito sia l’urologo che il ginecologo.
L’urologo mi dice di aspettare un mese e ripetere gli esami.
Il ginecologo mi dice di prendere l’antibiotico perchè il coli nella vagina causerà quasi sicuramente la cistite in alternativa mi ha suggerito di assumere per 15 giorni delle candelette vaginali Normagin.
A livello vaginale non ho sintomi se non qualche perditina biancastra.Avere il coli nelle urine fa venire la cistite e quando si trova in vagina invece che tipo di problemi/danni può causare all’apparato genitale?
Secondo lei conviene aspettare un mese e rifare gli esami o intervenire con l’antibiotico?Grazie
Simona08/01/2010 alle 17:11 - Views: 48 #13603::La presenza(sempre anomala) si batteri nella vagina causa infiammazione più o meno sintomatica, ma comunque mai pericolosa: ciononostante, data la patologicità del reperto, mi sembrerebbe opportuno cercare di combattre l’infezione magari prima aumentando la quantità di lattobacilli vaginali che, acidificando il microambiente locale, dovrebbero riuscire ad interferire efficacemente con la sovraccrescita di altri batteri.
Quindi la terapia suggerita dal ginecologo mi sembra molto corretta.
Ciao!
08/01/2010 alle 19:11 - Views: 47 #3104 -
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