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Dai dati riportati, tuo genero non ha (ancoara!)una vera sindrome dismetabolica, ossia quell’insieme di alterazioni metaboliche che preludono quasi sempre al diabete mellito e alla malattia trombotica dei piccoli e grandi vasi che questa patologia comporta.
Tuttavia, dato che è un soggetto obeso, l’ndice HOMA(utilizzato per valutare l’insulino-resistenza)è alterato, e Riconoscere la presenza di una resistenza all’insulina, soprattutto nei soggetti con familiarità diabetica e/o con ridotta tolleranza glucidica, è utile per identificare gli individui a maggior rischio di sviluppare un diabete di tipo 2 e intraprendere misure di prevenzione primaria. Riconoscere una insulinoresistenza sembra essere utile anche per identificare i soggetti a rischio di sviluppare altre malattie metaboliche (dislipidemia, iperuricemia, ipertensione arteriosa) e, in seconda istanza, aterosclerosi. Il miglioramento della sensibilità insulinica poggia essenzialmente su provvedimenti di ordine comportamentale, quali dieta ed esercizio fisico.
Quindi in realtà, se tuo genero riuscisse a recuperare il suo peso forma, potrebbe senz’altro lasciarsi alle spalle qualunque rischio di diventare nel futuro un soggetto diabetico.
Ciao!