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  • #6974
    rino-romano
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      Mio cognato, di anni 70, da circa otto anni è alle prese con una malattia alle gambe che non gli consente di avere più una vita normale, prima andava in bicicletta, correva ecc. oggi dopo diverse terapie presso gli Ospedali di Cattinara (TS) di Gorizia di Ferrara, continua con il gonfiore alle gambe, con le placche che ogni due/tre giorni devono essere pulite per evitare l’infezione, con dolori abbastanza forti, ed è costretto a vivere con antibiotici, cortisone ed altri farmaci che sicuramente hanno effetti collaterali. La domanda: esiste in Italia un centro specializzato per curare la neuropatia necrotizzante? Grazie.[:(!]

      #13576
      carter
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        Dalla tua descrizione non è chiara la patologia di tuo cognato: si tratta di una vasculite necrotizzante tipo panarterite nodosa o piuttosto di una angiopatia su base metabolica, tipo diabetica, con neuropatia associata?
        La diagnosi precisa è estremamente importante, sia per identificare i riferimenti di competenza sia, soprattutto, per programmare al meglio la terapia.

        Ciao!

        #13577
        rino-romano
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          Grazie per la sollecita risposta. Vado a Trieste oggi e mi faccio dare da mio cognato la cartella della diagnosi per fornirti gli elementi medici appropriati
          Ciao
          Rino

          #3064
          carter
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            #13578
            rino-romano
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              Riporto l’ultima diagnosi di “VASCULITE NECROTIZZANTE IN PAZIENTE CON MULTINEUROPATIA, IPERTENSIONE ARTERIOSA SISTEMICA, RIDOTTA TOLLERANZA GIUCIDICA, CARDIOPATIA ISCHEMICA, MGUS (IgG Kappa), PREGRESSA TVP ARTO INFERIORE DESTRO”.
              Segue una serie di terapie farmacologiche.
              Si è consigliato di effettuare un ciclo di sedute di camera iperbarica per favorire la guarigione delle lesioni ulcerose cutanee.
              Il successico consulto con l’ospedale di Trieste ha fatto desistere per le sedute in camera iperbarica.
              Il ciclo di plasmaleucofiltrazioni eseguite a Ferrara non ha risolto il problema, che continua ad essere importante.
              Dal 2002 egli continua a sottoporsi a visite e consulti, assumendo farmaci di vario tipo, senza avere un apprezzabile miglioramento.
              La domanda iniziale è: esiste un centro in Italia veramente specializzato per una tale malattia, ovvero mio cognato si deve mettere il cuore in pace e convivere per sempre con una tale malattia, e quali potranno essere le controindicazioni verso le abbondanti assunzioni di farmaci.
              Ciao
              Rino

              #13579
              carter
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                Il quadro clinico di tuo cognato è particolarmente complesso ed impegnativo, presentando il paziente parecchie patologie tutte di una certa severità prognostica, e quindi necessariamente la sua gestione deve essere multidisciplinare: la vasculite è competenza internistico-reumatologica, la cardiopatia ischemica, l’ipertensione e la pregressa TVP(probabilmente legate alla tendenza diabetica)sono appannaggio internistico-cardiologico, il disordine ematologico(anch’esso probabilmente derivato dalla patologia autoimmunitaria responsabile della vasculite)internistico-ematologico.

                Centri di riferimento per la patologia vasculitica sono presenti un pò in tutti i reparti di reumatologia-immunologia clinica, soprattutto quelli delle grandi Università.

                Per quanto riguarda le terapie, sicuramente tuo cognato avrà bisogno tutta la vita di seguire con precisione e costanza terapie farmacologiche e non piuttosto impegnative, i cui effetti collaterali passano senza dubbio in secondo piano rispetto all’importanza imprescindibile della loro utilità terapeutica.

                In bocca al lupo!

                #13580
                rino-romano
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                  Grazie per le informazioni. In quadro clinico mi pare non sia tranquilizzante, ma trattandosi di patologie intessate a multidisciplinarietà qual’è il consiglio: deve rivolgersi al cardiologo prima oppure all’internista oppure al reumatologo?. Sento mia sorella abbastanza preoccupata e litigiosa perchè non vede alcun miglioramento in suo marito dopo tanti anni di assunzione di farmaci, e di visite nei vari reparti, sembra quasi che i medici per le sue malattie vadano a “volo a vista” come diciamo noi aeronautici. Grazie per i suggerimenti
                  Rino

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