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  • #10934
    miki
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      ciao a tutti,
      avrei bisogno di una consulenza sull’argomento HPV.
      premettendo che tre anni fa ho avuto condilomi perianali che, una volta curati con la podofillina, non si sono più ripresentati e che sia i PAP TEST e VIRO PAP hanno dato esito negativo, si deve fare qualcosa in caso si abbiano avuto anche rapporti anali con la persona che ha trasmesso il virus?
      a livello anale non ho mai avuto condilomi, ma mi chiedo se oltre ai vari test a livello della cervice dovevo approfondire anche la questione a livello anale. <b><u>Il VIRO PAP che ho eseguito, ricerca il virus solo nel DNA a livello della cervice o ovunque?</u></b>ringrazio anticipatamente per il servizio e attendo una vostra pronta risposta (sono sempre stata parecchio angosciata dall’argomento…).

      #10933
      anonymous
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        Ti consiglierei comunque una accurata visita proctologica possibilmente presso un centro specializzato per questo tipo di infezioni. Infatti l’infezione da HPV può interessare anche la mucosa anale. E se i virus sono oncogeni, possono dare anche qui lesioni evolutive: si parla allora di AIN (neoplasia intraepiteliale anale). In caso di rapporti orali, inoltre, l’HPV può interessare la mucosa della bocca e del laringe provocando anche qui lesioni evolutive se il ceppo in causa è oncogeno.
        Per quanto riguarda i test di laboratorio, esistono dei metodi molecolari per individuare il DNA del virus HPV, ma non servono per fare diagnosi (che si basa solo sulla presenza di lesioni epiteliali), ma a tipizzare il virus per individuare i ceppi oncogeni. Con questa metodica vengono esaminate le cellule di sfaldamento epiteliali raccolte con una spatola specificamente predisposta. Il test HPV-DNA individua la presenza di sierotipi HPV ad alto rischio (16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59 e 68), anche se non è in grado di distinguere l’uno dagli altri. L’uso approvato di questo test è quello di identificare donne con HPV ad alto rischio, che sono a rischio di sviluppare lesioni cancerose o precancerose (CIN 2, 3) nei 36 mesi successivi alla visita iniziale.
        E’ disponibile un altro test per individuare sierotipi di HPV a basso rischio, ma non è approvato e non esistono indicazioni cliniche.
        Attualmente non esistono tests per l’ HPV-DNA per i maschi approvati dalla FDA, né viene raccomandato l’uso del test negli uomini. Non c’è nessuna utilità clinica nel sottoporre i maschi al test: l’infezione infatti non indica aumento di rischio di malattia per il maschio o per la sua partner. Infatti, anche se l’ HPV è comune nell’uomo, i tumori associati all’ HPV sono molto rari.

        NON BISOGNA USARE IL TEST HVP-DNA:

        – negli uomini
        – per controllare la presenza di HPV in pazienti con verruche genitali o altre malattie trasmesse sessualmente
        – per controllare la presenza di HPV nei partners di pazienti con verruche genitali o altre malattie trasmesse sessualmente
        – per controllare la presenza di HPV nei partners di donne con lesioni cervicali precancerose
        – per controllare la presenza di HPV nelle donne in gravidanza

        Altri tests

        Non esistono tecniche di coltura di routine per il virus HPV. Vi sono dei tests sierologici per il dosaggio degli anticorpi, ma sono usati solamente a fini di ricerca: infatti molti pazienti con HPV-DNA positivo non hanno anticorpi circolanti, quindi questo tipo di dosaggio anticorpale non è un buon metodo per diagnosticare l’infezione da HPV.

        Ciao!

        #1224
        sanmag
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