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Buongiorno
Nel Gennaio 2008, a seguito TVP arto inferiore, mi fu posizionato filtro cavale rimovibile (RECOVERY filter system femoral BARD) da mantenere alloggiato per un periodo massimo di anni 3.
Durante il decorso mi fu prescritto periodicamente ecodoppler per monitorare lo stato trombotico, mentre solo recentemente fui sottoposto a indagine radiografica (TAC addome) per la valutazione mirata della posizione del dispositivo (filtro).
Alla scansione preliminare l’estremo craniale del filtro appare allogato 15 mm. al di sotto dello sbocco delle vene renali;
Si segnala la protrusione, al di fuori della parete cavale, di alcuni uncini del filtro, fatto più evidente lungo la parete laterale di dx, ove protrudono per 1 cm. circa, mentre a sn. uno degli uncini giunge a ridosso della parete duodenale.
Non si evidenziano difetti di riempimento endoluminali a carico rispettivamente della vena cava inf. delle vene iliache comuni e delle vene femorali.
Alla luce di tutto ciò il radiologo non ha proceduto alla rimozione in quanto teme che durante la manovra si potrebbe presumibilmente danneggiare la vena con conseguente manifesta complicazione (emorragia interna ?).
Perciò il radiologo ritiene dover eseguire l’intervento solamente con l’assistenza del chirurgo vascolare e generale.
Ora mi/vi chiedo se il filtro per qualsivoglia motivo non dovesse essere rimosso, a quali conseguenze potrei incorrere qualora tale dispositivo dovesse arrecare pregiudizio verso altri organi interni (duodeno) nonchè potenziale e malaugurata ipotesi di manifesta emorragia interna !!!???
In questo caso la rimozione si renderebbe necessaria in via assoluta e non procrastinabile onde evitare ulteriori complicanze !?
Ringraziandovi saluto cordialmente
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