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  • #7249
    lorenzo80
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      Buongiorno,
      mio padre è stato colpito dall’Erisipela lo scorso mese e la dottoressa che l’ha visitato gli ha prescritto come antiinfiammatorio del nimesulide. Ho però letto che gli antiinfiammatori non steroidei ( detti FANS ) sono sospettati di favorire l’evoluzione dell’infezione verso forme più gravi. E vero? A quali prodotti è meglio rivolgersi?

      Grazie mille per l’aiuto!
      Lorenzo

      #13918
      musicmagic
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        In effetti i FANS in letteratura non andrebbero presi con quel tipo di patologia in quanto potrebbero aggravarla. Inoltre il Nimesulide è stato ed è ampiamente discusso per la sua potenziale tossicità (in alcuni paesi è stato tolto dal commercio) Dovresti provare a rivolgerti ad uno specialista (dermatologo) per sentire il suo parere. Come sai qui non si possono consigliare farmaci.
        Ciao
        Simone

        #3486
        musicmagic
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          #13919
          lorenzo80
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            Grazie per la conferma, ma in effetti è il dermatologo che inizialmente aveva consigliato del nimesulide, poi dopo aver trovato questa informazione sui FANS mio padre ha deciso di sospenderlo d’accordo col medico di base e si è orientato sul paracetamolo che sembrava poter essere una valida alternativa.
            So che non si possono consigliare farmaci, ma se fosse possibile mi piacerebbe sapere quale principio attivo è più indicato in questi casi.

            Grazie ancora, Lorenzo

            #13920
            musicmagic
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              Se si trova bene con il paracetamolo può proseguire anche se pure questo è abbastanza epatotossico. In alternativa, PARLANDONE PRIMA COL TUO MEDICO potrebbe passare a qualcosa di diverso tipo il Tramadolo.

              #13921
              carter
              Moderatore
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                L’erisipela(infezione cutanea da streptococco beta emolitico di gruppo A), come tutte le infezioni cutanee, DEVE esssere trattata innanzitutto con un antibiotico adatto al germe in questiomne, e l’uso degli antinfiammatori è collaterale, indicato solo se la sintomatologia infiammatoria è molto evidente e fastidiosa.
                Il tipo di antinfiammatorio utilizzato è INDIFFERENTE, la nimesulide può andare bene tanto quanto il paracetamolo, mentre il tramadolo suggerito da Simone non è opportuno in quanto è ESCLUSIVAMENTE un ANTIDOLORIFICO, privo del tutto di quell’attività antinfiammatoria necessaria a contrastare il processo dermatitico.

                Ciao!

                #13922
                musicmagic
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                  Mi spiace, Carter è un indiscusso esperto ma io continuo a sostenere che i FANS con l’Erisipela sono seriamente controindicati (tra tutti i FANS che esistono andare poi a pescare il nimesulide…). Riguardo alla profilassi antibiotica non ne ho parlato in quanto questo signore è seguito da un medico e spero bene che abbia prescritto una terapia. Inoltre va detto che neanche il paracetamolo è un antinfiammatorio (ma è stato prescritto) a quel punto se si tratta solo di dare sollievo al dolore meglio il Tramadolo.
                  Saluti

                  #13923
                  anonymous
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                    Come suggerito da Carter, la terapia dell’Erisipela è esclusivamente antibiotica (Cefalosporine di prima scelta).
                    Il problema dell’uso dei FANS nella Erisipela in realtà non è legato ad un ruolo diretto di questi farmaci nel peggioramento della malattia, ma molto più probabilmente ad un effetto di “mascheramento” della eventuale comparsa della complicanza più temibile: la fascite necrotizzante.
                    L’uso di FANS è stata infatti associata più volte a questa complicazione, ma studi recenti suggeriscono che in realtà la fascite necrotizzante intervenga in soggetti deboli ed immunodepressi e che l’uso doi FANS (ma qui direai anche di antidolorifici in genere, compreso il Tramadolo o il Paracetamolo che, comunque, è anche un antinfiammatorio) potrebbe mascherare i sintomi dolorosi ritardandone la diagnosi.
                    C’è un lavoro interessante che ha dimostrato che il Diclofenac (il Voltaren per intenderci) non aumenta il rischio di fascite necrotizzante:

                    <blockquote id=”quote”><font size=”1″ face=”Verdana, Arial, Helvetica” id=”quote”>quote:<hr height=”1″ noshade id=”quote”>
                    Does diclofenac increase the risk of cervical necrotizing fasciitis in a rat model?

                    Eter EG, Khazzaka A, Mneimneh W, Karam-Sarkis D, Haddad A, Sarkis R.

                    Department of Otolaryngology Head and Neck Surgery, Hotel Dieu de France Hospital, Beirut, Lebanon.

                    Abstract

                    Non-steroidal anti-inflammatory drugs (NSAIDs) are known for aggravating in vitro infections and were reported in many cases of cervical necrotizing fasciitis (CNF). We developed a rat model of CNF, mimicking as closely as possible the human-CNF, to study the effect of a NSAIDs, diclofenac, as a promoting factor. Twenty rats were injected bilaterally in the neck with peptostreptococcus and with a fresh saliva specimen for another 20 rats. Half of each group was given an intramuscular injection of 4 mg/kg diclofenac at the time of inoculation and 24 h later, and the other half saline injections; rats were killed at day 7 and clinical, bacterial and histological studies were performed to assess the infectious process and the incidence of CNF. No statistically significant difference was found between groups treated with diclofenac vs. the saline injection groups. However a significant correlation was noted between clinical observation, bacterial density and histological signs of inflammation. CNF has a high mortality rate and the use of NSAIDs in conditions potentially leading to CNF is very common. However, our rat model <b>does not support the hypothesis of a promoting role of diclofenac which was occasionally suggested in the medical literature. This study suggests that diclofenac does not seem to increase the risk of occurrence of CNF. </b>Nonetheless, NSAIDs can mask inflammatory signs of an already spreading CNF.

                    <hr height=”1″ noshade id=”quote”></blockquote id=”quote”></font id=”quote”>

                    Ciao!

                    #13924
                    lorenzo80
                    Membro
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                      Vi ringrazio per le informazioni e confermo che l’antibiotico è già stato somministrato, prima il Velamox prescritto dal medico di base, poi sospettando nell’Erisipela è stato convertito in Veclam 500.
                      A questo punto incontrando il dermatologo, questo ha proposto Lovofloxacina 500mg.

                      Inoltre che l’antidolorifico / antinfiammatorio fosse solo per alleviare il dolore era già stato chiarito anche dal medico curante, ma la forma dell’infezione sembrava essere abbastanza “consistente”.

                      Faccio un breve ( ma complesso ) quadro della terapia seguita:
                      1. medico di base: Velamox + Aeromicina + Nimesulide + Eparina 4000
                      2. medico di base ( sospettando Erisipela ): Veclam500 + Aeromicina + Paracetamolo + Eparina 4000
                      3. dermatologo: Lovofloxacina 500 + Fucicort + Nimesulide ( non preso in favore del paracetamolo )
                      4. chirurgo vascolare: suggerisce di cambiare Aeromicina con Gentamicina ( senza cortisone ) e aggiunge impacchi di acqua borica

                      Durante tutto il periodo mio padre è rimasto a riposo cercando di caricare il meno possibile la gamba.

                      Ora la situazione sembra andare verso un lento e progressivo miglioramento e terminato l’antibiotico il medico di base ha prescritto Eparansolfato ( compresse a rilascio prolungato )

                      Ci sono alcuni altri accorgimenti da tenere?
                      Per questo tipo di problema si poteva procedere diversamente?

                      Vi ringrazio ancora per il vostro servizio!
                      Lorenzo

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