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Buonasera.
Desidero aprire un nuovo argomento di cui non ho mai sentito parlare: “DACRIOCISTITE “.
Mia mogli settantatreenne ed in cura da diversi anni con colliri per glaucoma,circa 20 giorni or sono è andata al pronto soccorso per un repentino problema ad un occchio che le provocava lacrimazione abbondante e dolore.L’oculista dell’ospedale ha diagnosticato una “dacriocistite ” ed ha prescritto una cura a base di antibiotici per 15 giorni,anticipando tuttavia che sarebbe stato necessario procedere poi con un intervento chirurgico.
Al controllo dopo la cura lo stesso oculista,dopo aver constatato la sparizione dell’infezione,ha vivamente consigliato l’intervento chirurgico chiamato “DACRIOCISTORINOSTOMIA”,che presumo lui stesso effetui in quanto resposabile dell’ambulatorio delle vie lacrimali.
Quanto sopra per evitare il rischio di un ascesso all’occhio stesso.Mia moglie ,a questo punto,si è messa in lista d’attesa per il pre-ricovero,senza saperne molto di più.
Ora mi chiedo : ha fatto bene a decidere sull’istante ? ‘E forsemeglio approfondire ulteriormente ?Grazie di graditi commenti,anche se gli elementi forniti sono probabilmente poco esaustivi.
Grazie anche a nome di mia moglie.La dacriocistite è l’infiammazione (con infezione batterica) del sacco lacrimale, conseguente, in genere, ad un’ostruzione del dotto naso-lacrimale più o meno serrata. Data questa patogenesi,la terapia, inizialmente medica antibiotica, deve, alla risoluzione del fatto acuto, divenire chirurgica per ovviare in modo definitivo alla malattia, altrimenti tutto il fenomeno tende a ripetersi e ogni volta a interessare una estensione maggiore.
Attualmente la chirurgia risolutiva è di tipo endoscopico, quindi di minimo impatto per il paziente, e viene effettuata con sistema ambulatoriale o di day-surgery.In bocca al lupo!
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