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La Blefarite è una patologia cronica caratterizzata dall’infiammazione dei margini palpebrali e che spesso si associa ad orzaioli, calazi, congiuntiviti ed ulcere corneali. Si associa anche spesso alla dermatite seborroica, alla dermatite atopica (allergica) e, meno frequentemente alla rosacea. E’ frequente la colonizzazione del margine palpebrale da parte dello Staphylococcus aureus (Stafilococco aureo o coagulasi positivo).
I sintomi sono:
– dolore oculoare o palpebrale persistente
– irritazione, bruciore, secchezza e sensazione di corpo estraneo nell’occhio
– tumefazione e dolorabilità palpebrale o congiuntivale
– formazione di croste o squame attorno alla base delle palpebre
– secrezione o concrezioni soprattutto al mattino
– infiammazione e formazione di croste sui margini palpebrali
Il cardine della terapia è una buona igiene palpebrale. Le croste e le altre concrezioni vanno rimosse con delicatezza una o due volte al giorno con del cotone bagnato con una soluzione in acqua di shampoo per bambini (1 parte di shampoo e 9 parti di acqua), oppure con una soluzione di Bicarconato di Sodio.
L’infezione palpebrale deve essere trattata con una pomata antibiotica (per esempio Aureomicina Pomata oftalmica) applicata sul margine palpebrale 3 volte al giorno (anche per diversi mesi).
In fase acuta possono essere usate pomate oftalmiche a base cortisonica (Luxazone oppure Idracemi pomata oftalmica oppure colliri come Visublefarite).
L’uso di colliri lubrificanti (lacrime artificiali) può migliorare la secchezza congiuntivale.
Se coesiste una dermatite seborroica localizzata al cuoio capelluto, va trattata con shampoo specifici. Nel caso di sviluppo di ascesso palpebrale, la terapia antibiotica deve essere presa per bocca.
Ciao e tanti suguri!