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In caso di cistectomia radicale, esistono rischi generici legati alle condizioni generali del paziente ed alla concomitante presenza di altre patologie e rischi specifici legati all’intervento stesso, quali ad esempio:
• emorragia dovuta a insufficiente legatura dei peduncoli vascolari;
• infezione delle vie urinarie, della cavità pelvica o della ferita;
• fistola urinosa (perdita di urina attraverso la ferita per disgiunzione delle suture interne)che può richiedere un reintervento;
• fistola intestinale per disgiunzione delle suture intestinali;
• momentanei o tardivi disturbi di canalizzazione intestinale;
• impotenza erettile per la sezione contestuale dei nervi deputati all’erezione;
• incontinenza di urina nelle neovesciche ortotopiche per lesione delle strutture anatomichedeputate alla continenza, asportate o lese al momento dell’asportazione della vescica
Per quanto riguarda i disturbi erettili, un certo recupero dell’erezione è sempre possibile soprattutto prima dei 70 anni e comunque per riabilitare le disfunzioni dell’erezione ci si può avvalere di mezzi chirurgici, le protesi peniene, o di mezzi meccanici vale a dire le microinfusioni di prostaglandine, oppure di farmaci per via orale come il Viagra.
Attualmente, poi, i chirurghi hanno affinato tecniche operatorie, un esempio è la “nerve-sparing”, sia per limitare il danno del plesso pudendo, un minuscolo fascio di nervi e vasi sanguigni che corre lungo la parete della prostata, e del plesso ipogastrico che innerva le vescicole seminali, sia per ricostruire la parete vescicale e le vie urinarie.
Ciao!